Immergiti nella storia e nella cultura con il volume 14 di Terra e Storia
Sei un appassionato di storia locale, di aneddoti culturali e di approfondimenti sul patrimonio del nostro territorio? Allora il volume 14 della rivista "Terra e Storia", dedicato al magnifico Castello del Catajo, è proprio quello che fa per te!
Un viaggio nel tempo alla scoperta del Catajo
Questo numero monografico ti condurrà alla scoperta della storia secolare del Castello del Catajo, una dimora principesca ricca di fascino e di segreti. Attraverso articoli curati da esperti e studiosi, potrai esplorare le vicende che hanno segnato questo luogo, ammirare le sue bellezze artistiche e architettoniche, e scoprire il suo ruolo nella storia del territorio.
La rivista offre un'analisi approfondita del Catajo, partendo dalle sue origini fino ai giorni nostri, con un focus particolare sui personaggi che lo hanno abitato e sulle trasformazioni che ha subito nel corso dei secoli.
Perché scegliere questo volume?
- Approfondimenti storici: Articoli rigorosi e dettagliati, scritti da esperti del settore, ti guideranno alla scoperta della storia del Catajo.
- Ricchezza di immagini: Fotografie d'epoca, illustrazioni e mappe ti permetteranno di visualizzare il Catajo nel suo contesto storico e culturale.
- Un'esperienza coinvolgente: La rivista è scritta in un linguaggio chiaro e accessibile, che rende la lettura piacevole e coinvolgente.
- Un'idea regalo originale: Perfetto per gli amanti della storia, dell'arte e della cultura locale.
Non perdere l'occasione di aggiungere questo prezioso volume alla tua collezione e di approfondire la tua conoscenza del Castello del Catajo, un tesoro del nostro patrimonio culturale!
Ulteriori Informazioni
Il nuovo numero di «Terra e Storia» è dedicato al gioiello di Battaglia Terme, il castello del Catajo, già Ca' del Taio, con possibile riferimento allo scavo del Canale di Battaglia, che tagliò a metà molti appezzamenti agricoli. La particolarità di questo luogo sta nella ricchezza di edifici e spazi diversi, collegati fra loro da scale, salite, discese, intrecci di corridoi, frutto dei diversi interventi edilizi succedutisi nei secoli, a partire dalla quattrocentesca Casa di Beatrice, che fu arricchita nella seconda metà del Cinquecento da Pio Enea Obizzi, il proprietario che si improvvisò architetto, costruì il castello e lo fece decorare con le gesta dei suoi antenati da Zelotti. Il nipote Pio Enea II nel Seicento trasformò il complesso secondo un grandioso progetto di insieme e aggiunse il Cortile dei giganti, giardini, terrazze, fontane, un teatro e fece terminare il ciclo di affreschi voluto dal nonno. Ultimo celebre proprietario fu l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell'Impero austro-ungarico, che vi soggiornò più volte per le sue battute di caccia, prima di cadere vittima nel 1914 dell'attentato che fece scoppiare la prima guerra mondiale.